lunedì 3 febbraio 2014

Addio sindaco

Io le ho sempre dato del "voi", lo so è anacronistico, ma era la mia personale forma di rispetto. Spesso abbiamo discusso, ci siamo arrabbiati a vicenda e oggi stare qui a cercare di fare un ricordo è difficile, ma sento di doverlo fare. E per la prima volta mi permetterò di darti del tu. Il ricordo di una persona che non c'è più può spesso far cadere nell'ipocrisia e io ti ho sempre detto quello che pensavo e proprio la mia sincerità ci ha permesso di essere leali avversari. Non dirò che eri il migliore sindaco che Somma potesse avere perchè mentirei. Allo stesso modo però posso dirlo, lo so, a modo tuo amavi Somma Vesuviana, la amavi davvero, ma dovevi confrontarti con la politica, quella politica che io non riesco a capire, e a causa di quel modo di fare politica e di certi consiglieri comunali la tua azione amministrativa non decollava, ma i sommesi ti hanno voluto sindaco per tre volte. Per me era inconcepibile, ma è così: i sommesi ti hanno amato. Per alcuni eri "Re Ferdinando", per me eri il sindaco che andava rispettato per il suo ruolo e non condiviso per le sue scelte. Oggi eri lì, con tanta gente intorno che veniva ad omaggiarti, tanta di quella gente è stata falsa con te, ti ha pugnalato alle spalle, ha reso inutile gli sforzi che cercavi di fare. Tanti altri erano lì a piangere lacrime sincere. Non dovevi andare via così. Non dovevi lasciare Somma da sola. Da mesi la politica cittadina è allo sbando, da quel primo e ultimo consiglio comunale di settembre in cui sei venuto per cominciare il tuo terzo mandato e sei andato via arrabbiato per quello che i tuoi stessi consiglieri di maggioranza ti avevano fatto. E anche nel giorno delle tue dimissioni, un documento amaro, l'ultima "cattiveria" l'hanno considerata alcuni. Ero convinta che avresti superato anche questa malattia come tutte le altre sfide impossibili che ti avevo visto vincere in questi anni. Non rinnegherò mai tutte le critiche che ti ho fatto, e per me parlano gli articoli di giornale che ho scritto in tutti questi anni con la speranza di "smuovere" la tua attività amministrativa. Ma non posso neppure negare che vedere la tua maggioranza allo sbaraglio lasciata sola in questi mesi che tu non potevi seguire più tutto per le tue condizioni di salute precarie, mi ha fatto capire che ruolo importante era il tuo. Come eri stato in grado per sette anni di "guidare la barca" e senza condottiero la barca non si muoveva dal porto, ma restava ferma in acque stagnanti. Tra qualche ora ti daremo l'ultimo saluto, poi dovremmo voltare pagina e cominciare una nuova pagina della storia di questa città che io e te amiamo tanto. Lo abbiamo dimostrato in modo diverso su fronti opposti, ma con reciproco rispetto. Che tu possa raggiungere la serenità eterna e che la nostra Somma possa trovare il modo di uscire da questo buio e rivedere la luce.