venerdì 30 maggio 2014

Per un "posto al sole"

C'era una volta un gruppo di giovani che si dicevano affascinati dalla politica. Un giorno questi giovani, che in passato avevano sempre votato in maniera moderata, decisero di impegnarsi in maniera "estrema", in ballo c'era un assessorato, era stato scritto e dichiarato da più parti. Pur di ottenerlo non si fecero alcuno scrupolo, litigarono con gli amici più cari, rinnegarono i parenti, abbandonarono tutto e tutti. Passarono le elezioni, quell'assessorato non ci fu. E così, come passa una febbre improvvisa, passò anche quell'amore "estremo", ne passarono anche altri a dire il vero. Tornano le elezioni e quel gruppo di giovani decide di riprovarci. Stavolta in campo non c'è soltanto il tanto ambito assessorato, ma anche un importante ruolo in Comune, un ruolo che ti da visibilità e attenzioni e allora i giovani riprendono la stessa strada di un tempo. Scelgono però di rinnegare la lista "estrema" e optano per una più delicata e soft, più consona al loro passato. Aprono l'agendina e richiamato gli amici dell'adolescenza, rompono alleanze già create, creano sotterfugi, si nascondono, fanno una piccola setta dove tutto si gestisce di nascosto. Ottengono il loro risultato (elettorale si intende), ma per avere il ruolo tanto ambito bisogna superare l'ultimo scoglio. Nasce uno scandalo e per nascondere quello scandalo allora la soluzione migliore e gettare fango, se getti il fango tutti dimenticano. E che fa se per averlo, quel ruolo tanto ambito, bisogna calpestare le persone perbene, quelle che conosci da anni, che hai visto combattere sempre e soltanto per le cause giuste, che non si sono fatte comprare mai, men che meno strumentalizzare. Che fa, un "posto al sole", val bene un'amicizia, un amore, un rapporto... Che peccato.