giovedì 14 giugno 2018

Il cuore lasciato nei posti sbagliati




Faccio quasi sempre lo stesso errore: lascio il cuore laddove non dovrei soffermarmi. Devo smettere di considerare importanti le persone che non considerano importante me eppure ogni volta che credo di aver fatto un passo avanti e aver "cancellato" dalla mia vita chi non mi dà la giusta importanza puntualmente mi ritrovo con una porta sbattuta in faccia, con una lacrima sul volto, con un magone nello stomaco.
Si può cambiare alla mia età? Credo di aver lavorato tanto su me stessa, mi guardo indietro e non sono più la Gabriella di qualche anno fa eppure continuo a restare ferita.
Tanti dicono che non devo cambiare che sono una bella persona, che devono essere gli altri ad adeguarsi.
Comincio a credere, invece, che io devo "salvarmi" e allora mi chiedo e vi chiedo:
C'è un modo per smettere di voler bene a chi non lo merita?
C'è un modo per smettere di ferirsi?
C'è un modo per smettere di mettere se stessi al secondo, terzo...ultimo posto?


lunedì 11 giugno 2018

Una campagna elettorale che mi ha insegnato tanto






E' finita una campagna elettorale che mi ha insegnato tanto.
Ho avuto la conferma che quando dicono che un tuo amico è un  "galantuomo" non esiste termine migliore per definirlo, che quando chiunque altro al posto suo avrebbe mandato tutti a “quel paese” ha trovato la forza e i modi per parlare a chi aveva creduto in lui strappando applausi convinti a notte fonda, quando intorno cresceva la rabbia e l’incredulità è rimasto l’uomo saggio che è, pronto a difendere sempre e soltanto gli interessi dei suoi concittadini.
Ho imparato che un uomo adulto può decidere di mettersi in gioco, nonostante tutti i pronostici contrari, e commuoversi mentre parla alla sua città del leader che ha deciso di appoggiare, che un professionista perbene, serio e di Sinistra (come ce ne sono ancora pochi) può essere insultato in un italiano stentato, ma alle offese risponderà con dignità arrivando ad alzare al cielo quel pugno chiuso che per molti di noi ha ancora un valore, ho visto un giovane professionista scegliere la strada più difficile e confermarsi "vincente" travolto da un mare di affetto e preferenze, ho visto altri giovani professionisti preferire la strada più facile rinnegando l’amicizia, la stima e la comprensione che avevano avuto per poi restare comunque a "casa", ho visto bar avere centinaia di clienti e la cassa chiusa perchè tanto“paga tutto il consigliere", ho visto parcheggi privati  a pochi passi dai seggi dal quale c’era un “curioso” via vai di persone, ho visto ragazzi piangere per il dispiacere di avercela messa tutta e non essere stati compresi, ne ho visti altri sorridere nonostante la sconfitta perchè i loro valori venivano prima di ogni compromesso e riuscire lo stesso a portare a casa un risultato importante, ho visto una ragazza trattenere le lacrime e raccontare con dignità come era stata aggredita in un seggio per la sola “colpa” di chiedere che venissero rispettate le regole, ho visto giovani donne tenere i primi comizi e il palco con carattere e convinzione come solo un navigato politico sa fare, ne ho visti altri che fanno politica da tempo  fare il paio col miglior “Cetto La Qualunque”, ho visto quartieri completamente dimenticati da “Dio e dagli uomini” rivotare compatti chi non li ha mai presi in considerazione, ho visto la calma contrapporsi all’arroganza, la voglia di spiegare i propri programmi contrapporsi agli insulti, ho visto bambini fare politica, ho sentito suonare la musica che viene dedicata al santo patrono usata per omaggiare un uomo normale, ho visto tanti codardi usare i fake per scrivere quello che a loro la mancanza di coraggio impediva di scrivere.
Ho visto, in mezzo al caos più totale, una persona, un uomo di cui mi onoro essere amica, restare serio, non parlare mai a sproposito, non attaccare e non offendere, l’ho sentito argomentare delle sue idee, di progetti e iniziative che intende realizzare nel segno della continuità di un’amministrazione comunale già avviata, l’ho visto confermare i suoi voti: tutti frutto della stima della gente e di anni di “buona politica”.
Infine ho visto un sindaco che,  spesso e ahi lui, non manca di essere arrogante, annunciare in maniera “irrevocabile” la sua voglia di non candidarsi per poi cambiare idea e rivincere al primo turno.
Lo stesso sindaco che ho trovato impegnato, però, in prima linea in piena emergenza incendi, che ha discusso con me ad un tavolo di trattative per ottenere più servizi per la sua città, che si è commosso ricordando gli insegnamenti dei suoi genitori, che certo poteva evitare di lanciare tanti attacchi inutili in questa campagna elettorale.
Ma lui è meglio di quello che mostra e, come dice spesso, ha un carattere che “o lo odi o lo ami”.
Per Ottaviano, per la città che sto imparando ad apprezzare in tutte le sue molteplici sfaccettature, auguro a lui e a tutti i consiglieri comunali eletti di operare al meglio per dare agli ottavianesi una città sempre in crescita.