domenica 1 giugno 2014

Addio ad Alessio, che lottando contro il tumore ci ha insegnato il coraggio

Quella appena trascorsa è stata una giornata triste, di quelle che difficilmente si possono dimenticare. Una giornata in cui la morte di un ragazzo di 25 anni ti toglie la voglia di pensare che esista davvero qualcosa di giusto, ma arrivare a pensarlo sarebbe far torto ad Alessio Giglio. Un giovane la cui vita, e la stessa sofferenza degli ultimi 18 mesi, è invece stata un esempio di quanto la vita sia bella, di quanto ogni attimo vada vissuto con intensiva, di quanto bisogni sorridere alle difficoltà. Ho conosciuto Alessio, un giorno ad una conferenza stampa, il primo impatto fu strano, lo trovai "eccessivo" nel suo modo di essere e poi con il tempo quel suo essere eccessivo è stato quello che me lo ha fatto amare. Non ci sono stata molto nella sua vita, noi ci siamo incrociati poche volte, spesso solo in maniera "virtuale", ma io da Alessio ho imparato tanto. Era garbato, gentile, vitale, io da Alessio ho imparato il coraggio. In questi mesi leggere le sue parole su Facebook mi ha dato la forza di capire che le sciocchezze che alle volte chiamiamo problemi non sono nulla, lui soffriva, doveva subire dolorosi trattamenti e non si lamentava mai. Aveva commosso il mondo ballando mentre gli facevano la chemio, un video ripreso da una sua cara amica che era con lui in ospedale e che ha fatto il giro del web. Alessio era andato in tv, era finito sui giornali e a tutti aveva ricordato di avere forza e coraggio, di non mollare mai. Nell'autunno scorso mi aveva voluto, con altri amici e la sua bella famiglia, alla sua festa di compleanno. Una festa speciale rigorosamente in nero, e per me che quel colore proprio non lo amo, aveva fatto un'eccezione. Mi sono sentita onorata ed ora ricordo quel giorno di festa con grande nostalgia, era con noi, ha ballato per noi, ci ha commosso con le sue parole, allora piangevamo tutti, come abbiamo fatto oggi. Alessio non c'è un perchè al fatto che tu ci abbia lasciato. La tua mamma mi ha detto "ha smesso di lottare, a lui non piaceva stare male e non ha voluto più stare così". E' vero, come poteva un angelo come te, un ballerino del tuo talento, stare fermo in un letto d'ospedale. Alessio tu da oggi non sei più fisicamente con noi, ma non mancherà momento difficile in cui il tuo insegnamento di coraggio e vitalità non ci accompagnerà. Io oggi abbraccio con calore la tua mamma, i tuoi fratelli, il tuo principe Vincenzo, la nostra amica Mary, Gabriella, tutti quelli che sono stati per te una seconda famiglia. E ti mando un bacio lassù, veglia su di noi e quando una stella sarà più luminosa delle altre saprò che si è accesa come una luce del palcoscenico perchè tu stai entrando in scena per sbalordire tutti con i tuoi passi di danza.

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