mercoledì 31 agosto 2016

Lettera di una 40enne al ministro Lorenzin: "Lei mi ha offesa e le spiego perchè"

Gentile ministro Lorenzin (cara non riesco proprio a scriverglielo), Grazie per avermi ricordato, con la sua strampalata campagna per la fertilità, che io sono (secondo i suoi canoni) una donna non completa e non realizzata Grazie per avermi ricordato che siccome tra pochi giorni compirò 40 anni io sono una donna “scaduta” considerato che la fertilità ha un’età. Grazie, un grazie ironico e amaro il mio. Lei crede che io non ci abbia mai pensato ad avere un figlio? Il problema sa qual è? Non sono mai stata una donna irresponsabile. Ho sempre pensato che un figlio lo fai quando, oltre all’amore, sei in grado di offrirgli qualcosa di più di quello che i tuoi genitori hanno dato a te. Ed i miei, con i loro immensi sacrifici, a me hanno permesso tante cose. Io cosa potrei offrire ad un bambino? Ho scelto un lavoro che nel 90% dei casi è precario, lo scelto per un amore viscerale che spiegare è assai difficile, a questo aggiunga che in vita mia (lei mi scuserà se oso il paragone) non mi sono mai innamorata, come è capitato a lei, di un “direttore delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai” né tantomeno sono riuscita, in meno di 10 anni, a passare da consigliere comunale a deputata e poi ministro senza neanche una laurea. La sua campagna informativa oggi offende me e molte altre donne come me. Ci offende perché ci fa sentire inadeguate, inutili, vecchie e non ci fornisce una via d’uscita. Ci ho pensato spesso. Fare un figlio sarebbe stato tanto facile, bastava “distrarsi”, bastava seguire il “cuore”, bastava essere “incoscienti”. Ma un figlio non è un giocattolo che deve mettere insieme i cocci del nostro Ego, ma è un essere umano che va protetto e cresciuto nel migliore dei modi. Invece di fare una campagna per la fertilità, perché non aiuta una generazione, la sua ..la mia..a stabilizzarsi? Ha mai pensato che i 40enni di oggi, se non hanno avuto la giusta dose di raccomandazioni, arrancano da un lavoro all’altro in cerca di stabilità e certezze economiche? Ma lei non mi ha offeso solo perché io oggi non posso permettermi un figlio. Lei mi ha offeso come donna, perché se avessi deciso di non averne lei vuole convincermi con le sue sgraziate “cartoline pubblicitarie” che allora sono una donna a metà. Buttando alle ortiche 60 anni e passa di femminismo in cui abbiamo cercato di spiegare a famiglia, partner, società, mondo del lavoro che noi siamo come gli uomini. Essere umani in grado di fare tutto e di essere perfettamente realizzati anche senza procreare. Che brutta cosa è riuscita a fare in poche ore, quanta amarezza è stata in grado di creare, quanti dubbi, quanti sensi di colpa. Non so se ci sta pensando, ma visto che il sito del Fertility Day (http://www.fertilityday2016.it/) è in crash e da qualunque parte le stanno piovendo addosso aspre critiche penso che qualcuno glielo farà capire. Vorrei le sue scuse, le vorrei per me e per milioni di donne italiane che oggi nel vedere quella immagine di una donna che si tocca il ventre e con l’altra mantiene una clessidra si sono sentite private di qualcosa, delle tante cose che ho cercato di spiegarle finora. Glielo dico come donna, come mancata mamma, se davvero ci vuole aiutare a vivere una maternità consapevole faccia in modo che l’economia di questo Paese riprenda. Ci permetta di essere madri serene e, se madri non vogliamo essere, ci permetta di sentirci donne complete senza doverci far giudicare da un Governo che di noi, finora, ha dimostrato di interessarsi davvero poco.

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