E' finita una campagna elettorale che mi ha
insegnato tanto.
Ho avuto la conferma che quando dicono che un
tuo amico è un "galantuomo"
non esiste termine migliore per definirlo, che quando chiunque altro al posto
suo avrebbe mandato tutti a “quel paese” ha trovato la forza e i modi per parlare
a chi aveva creduto in lui strappando applausi convinti a notte fonda, quando
intorno cresceva la rabbia e l’incredulità è rimasto l’uomo saggio che è,
pronto a difendere sempre e soltanto gli interessi dei suoi concittadini.
Ho imparato che un uomo adulto può decidere di
mettersi in gioco, nonostante tutti i pronostici contrari, e commuoversi mentre
parla alla sua città del leader che ha deciso di appoggiare, che un
professionista perbene, serio e di Sinistra (come ce ne sono ancora pochi) può
essere insultato in un italiano stentato, ma alle offese risponderà con dignità
arrivando ad alzare al cielo quel pugno chiuso che per molti di noi ha ancora
un valore, ho visto un giovane professionista scegliere la strada più difficile
e confermarsi "vincente" travolto da un mare di affetto e preferenze,
ho visto altri giovani professionisti preferire la strada più facile rinnegando
l’amicizia, la stima e la comprensione che avevano avuto per poi restare
comunque a "casa", ho visto bar avere centinaia di clienti e la cassa
chiusa perchè tanto“paga tutto il consigliere", ho visto parcheggi privati
a pochi passi dai seggi dal quale c’era
un “curioso” via vai di persone, ho visto ragazzi piangere per il dispiacere di
avercela messa tutta e non essere stati compresi, ne ho visti altri sorridere
nonostante la sconfitta perchè i loro valori venivano prima di ogni compromesso
e riuscire lo stesso a portare a casa un risultato importante, ho visto una
ragazza trattenere le lacrime e raccontare con dignità come era stata aggredita
in un seggio per la sola “colpa” di chiedere che venissero rispettate le
regole, ho visto giovani donne tenere i primi comizi e il palco con carattere e
convinzione come solo un navigato politico sa fare, ne ho visti altri che fanno
politica da tempo fare il paio col miglior
“Cetto La Qualunque”, ho visto quartieri completamente dimenticati da “Dio e
dagli uomini” rivotare compatti chi non li ha mai presi in considerazione, ho
visto la calma contrapporsi all’arroganza, la voglia di spiegare i propri
programmi contrapporsi agli insulti, ho visto bambini fare politica, ho sentito
suonare la musica che viene dedicata al santo patrono usata per omaggiare un
uomo normale, ho visto tanti codardi usare i fake per scrivere quello che a
loro la mancanza di coraggio impediva di scrivere.
Ho visto, in mezzo al caos più totale, una
persona, un uomo di cui mi onoro essere amica, restare serio, non parlare mai a
sproposito, non attaccare e non offendere, l’ho sentito argomentare delle sue idee,
di progetti e iniziative che intende realizzare nel segno della continuità di
un’amministrazione comunale già avviata, l’ho visto confermare i suoi voti: tutti
frutto della stima della gente e di anni di “buona politica”.
Infine ho visto un sindaco che, spesso e ahi lui, non manca di essere
arrogante, annunciare in maniera “irrevocabile” la sua voglia di non candidarsi
per poi cambiare idea e rivincere al primo turno.
Lo stesso sindaco che ho trovato impegnato,
però, in prima linea in piena emergenza incendi, che ha discusso con me ad un
tavolo di trattative per ottenere più servizi per la sua città, che si è
commosso ricordando gli insegnamenti dei suoi genitori, che certo poteva
evitare di lanciare tanti attacchi inutili in questa campagna elettorale.
Ma lui è meglio di quello che mostra e, come
dice spesso, ha un carattere che “o lo odi o lo ami”.
Per Ottaviano, per la città che sto imparando
ad apprezzare in tutte le sue molteplici sfaccettature, auguro a lui e a tutti i
consiglieri comunali eletti di operare al meglio per dare agli ottavianesi una
città sempre in crescita.
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